Il viaggio di un migrante in Italia
I Primi Anni a Kissidougou e Conakry
Sono nato a Kissidougou e ci ho vissuto fino ai sette anni, dopo di ché sono andato a vivere con mio zio nella capitale, a Conakry mentre la mia famiglia è rimasta a Kissidougou.
Ho studiato a Conakry e ogni tanto andavo a visitare la mia famiglia, fino ai diciotto anni circa. In totale ho studiato 17 anni. Ho preso il diploma e il baccellierato e mia madre è morta quando stavo facendo l’ultimo ciclo di studi.
Il mio corso universitario era in amministrazione degli affari, nel dipartimento di economia, nella città di Kankan. Ho fatto solo un anno diviso in due semestri ma ne servivano tre per concludere l’anno, ho vissuto in Kankan nel periodo 2020-2021.
Il Colpo di Stato e la Perdita di Familiari
Tutto andava bene fino al 5 settembre 2021, data in cui c’è stato un Colpo di Stato. Mio padre è stato arrestato perché lavorava nella prefettura di Kissidougou.
Mio zio era nella guardiania presidenziale ed è stato ucciso il 5 settembre del 2021, si chiamava Mohammed Lamine Camara era il fratello di mia madre, Fanta Kanté. Faceva parte del partito RPG.
Dopo la morte di mia madre non andavo spesso a visitare mio padre. Il 5 settembre mi trovavo a Kankan mentre destituivano il presidente Alpha Condé, arrestato dal generale delle forze armate, Mamadi Doumbouya.
La Decisione di Lasciare la Guinea
Mi trovavo a Kankan, un amico mi ha chiamato e mi ha detto che era in atto un colpo di stato. Ho provato a chiamare mio zio ma lui non mi rispondeva. Ho provato a chiamare un amico di mio padre e mi ha detto che mio padre era stato arrestato insieme a molte altre persone.
Lui mi ha consigliato di andare in Mali ma io non l’ho fatto. Sono andato a Conakry per andare a vivere con il mio amico e la sua famiglia. La situazione è peggiorata. Ho chiamato l’amico di mio padre che lavorava in prefettura e dopo un mese mi ha detto di lasciare il paese, di andare in Mali, che lui mi avrebbe aiutato.
Io non sono andato.
Ho chiamato mio zio in Canada. Mi ha detto che c’era un suo amico che viveva in Algeria e di andare lì per lavorare e provare a chiedere asilo politico.
Il Viaggio Attraverso Africa
Sono arrivato in Mali grazie all’amico di mio zio che ha pagato il viaggio. Ho preso un pullman per andare in Algeria. Arrivato a Bordj mi sono spostato a Riggane e poi ad Adrad.
L’amico di mio zio ha pagato il trasporto. Infine ho raggiunto Algeri passando per Oran.
La situazione era difficile per le persone che non avevano i documenti quindi sono rimasto due settimane e sono andato a Tebessa, prima di entrare in Tunisia.
In Tunisia ho fatto l’imbianchino per tre mesi poi un amico mi ha detto di andare in Libia per lavorare. Sono andato a Zuara, ho lavorato per sei mesi anche lì come imbianchino.
Anche in Libia la situazione non era facile e arrestavano i migranti. Ci hanno messo in prigione con persone del Bangladesh. Ho passato 6 mesi in cella.
A un certo è arrivato un uomo libico, felice perché si era sposato e decise di liberare alcune persone. Era il capo della prigione e così ci ha liberato.
Ritorno in Tunisia e Arrivo in Italia
Non potevo stare in Libia, non è un paese stabile. Volevo tornare in Tunisia. Ho lavorato per potermi pagare il viaggio di rientro in Tunisia. Sono passato dall’Algeria perché il confine tra Libia e Tunisia era molto pericoloso.
Ho attraversato l’Algeria passando lungo tutti i confini e sono finalmente riuscito a rientrare in Tunisia. Ho trascorso altri sette o otto mesi in Tunisia.
UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite) mi ha aiutato con i documenti per potere stare in Tunisia, ma nel giugno del 2023 è stato detto a tutti i subsahariani di lasciare il paese.
Io lavoravo a Sfax in quel momento, il mio datore di lavoro mi ha mandato in una sua casa fuori città. La situazione era complicata.
Il capo ha deciso di pagare il mio viaggio, ho lasciato i pochi soldi che avevo a lui e me li ha inviati tempo dopo quando ho raggiunto l’Italia. Sono arrivato a luglio del 2023.